Occupazione del Comune di Carrara
8 novembre 2014
Una bandiera con i colori giallo-blu della Carrarese sventola orgogliosa appesa a una statua in marmo bianco nel piazzale del Comune. Dietro, dalla finestra al primo piano del palazzo, si intravedono coperte, cuscini e sacchi a pelo accuratamente piegati e riposti sotto un tavolo in attesa della notte. È la sala di rappresentanza del Comune di Carrara occupata dai cittadini l’8 novembre scorso per chiedere le dimissioni della giunta di centro-sinistra, in seguito all’ultima, l’ennesima – dal 2003 se ne sono contate 4 – alluvione che ha messo in ginocchio la città.
Turni di notte e di giorno, servizi di pulizia, gruppi di lavoro, assemblee, pranzi al sacco e tavole imbandite per cena, anche per Natale e Capodanno. Il biglietto da visita del municipio adesso è un enorme striscione bianco con la scritta blu “Carrara Assemblea Permanente”. Son passati due mesi e i carraresi (o meglio i carrarini, come si dice in dialetto), da lì, non hanno intenzione di andarsene. Non ancora. “Continuiamo a chiedere le dimissioni della giunta – spiega Michele Ravenna, arredatore di 30 anni, uno dei portavoce dell’Assemblea – ma siamo pragmatici e sappiamo che non lo otterremo solo sedendoci su queste sedie. "
Un gruppo di studenti dell'Accademia contribuisce artisticamente al risveglio della città con una performance.
Una Fenice brucia per risorgere dalle sue ceneri, proprio come vuole fare Carrara.
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